Pedras et Sonus Jazz Festival 2020 – III^ Edizione

IDENTIDADE NINNÌA

PEDRAS ET SONUS JAZZ FESTIVAL 2020

La III Edizione del Pedras et Sonus – Jazz Festival Parte Montis ha nuovamente coinvolto il territorio dell’Unione dei Comuni Parte Montis e, per la prima volta, il Comune di Pau. Si è contraddistinto per aver unito la musica alle eccellenze artigiane e la creazione del cortometraggio sull’arte del tramandare intitolato “Identidade ninnìa” che ha visto la partecipazione del Direttore Artistico del Time in Jazz Paolo Fresu e di uno dei Direttori Artistici del Festival Internazionale Isole Che Parlano, Paolo Angeli.

Il festival è riuscito a confermare la sua presenza tra gli eventi isolani nonostante le limitazioni derivanti dall’emergenza sanitaria in corso. “La terza edizione sembrava quasi un miraggio”, sottolinea Zoe Pia (tra i direttori artistici più giovani d’Italia), “e inizialmente lo sconforto causato dalla pandemia e dalla confusione figlia delle informazioni spesso contrastanti, portava ad una sorta di fermo immagine. Quando finalmente l’emergenza sanitaria ha iniziato ad attenuarsi, è sorta in noi l’esigenza di dare un importante contributo per la ripresa culturale del nostro Paese, ed è proprio nei momenti di crisi che l’arte sprigiona la sua forza, facendo emergere la creatività per trovare un rimedio allo stato di emergenza che viviamo quotidianamente. La magia della musica e la gioia di poter illuminare il nostro territorio ricco di eccellenze, sono il motore del mio istimadu Pedras et Sonus – Jazz Festival.”

Protagonisti nel cartellone (a ingresso gratuito) sono stati il cantante camerunense Njamy Sitson, il chitarrista Paolo Angeli, il bluesman Francesco Piu, la cantante Francesca Corrias, e ancora la clarinettista Zoe Pia e il pianista Roberto De Nittis con il progetto “Shardana”, la Crazy Rambler Hot Orchestra, la Big River Marching Band e la Mogoro Marching Band.
La maggior parte dei concerti sono stati impreziositi dalla presenza di maestri artigiani che hanno affiancato i musicisti, dando vita a un connubio artistico in cui musica e suoni hanno dialogato costantemente alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi. Sono queste le Vetrine Sonore del festival, che hanno visto coinvolte due famiglie Mandis, Carlino e Alberto (artisti e maestri del legno di Mogoro), Maestrodascia e le sue creazioni faunistiche in legno, Su Trobasciu e l’arte femminile della tessitura su telaio, l’artigiana designer Alessandra Curreli, lo street artist Andrea Casciu e gli innesti narrativi dell’archeologa Giulia Balzano del Museo dell’Ossidiana di Pau.
Il Comune di Siris ha accolto il primo Murale del Pedras et Sonus Jazz Festival dell’artista Andrea Casciu e il laboratorio musicale per bambini “Musicare con le mani” tenuto dalla violinista, musicologa veronese Elena Ciccarelli, coadiuvati dall’Associazione Musicale Mogorese.

Fin dalla sua prima edizione il festival veicola le proprie comunicazioni utilizzando anche la lingua sarda, presente in ogni aspetto comunicativo a cura del dottor Francesco Grussu.

Dalla scorsa edizione (2019) la Direttrice Artistica durante i giorni della manifestazione indossa gli abiti creati per l’occasione dalla stilista cagliaritana Alessandra Curreli, docente dell’Accademia del Lusso di Milano, formatasi presso l’Atelier di Antonio Marras. Gli abiti sono stati accompagnati dalle creazioni di Anna d’Arte, orafa filigranista.
La Cantina Sociale “Il Nuraghe” di Mogoro ha prodotto un’edizione speciale del suo Cannonau dedicata al festival Pedras et Sonus con un’etichetta per la prima volta bianca, in linea con la grafica di quest’edizione. Il tono cromatico scelto, che comprende tutti i colori dello spettro luminoso, simboleggia il confine che segna l’inizio della fase vitale. Il bianco esprime speranza per il futuro, fiducia nel prossimo e nella ripresa e rinascita del mondo.
Ogni appuntamento è stato raccontato quotidianamente dalla blogger “Una sarda tra le nuvole”, che ha seguito i concerti e tradotto attraverso i propri occhi digitali i segreti che si nascondono dietro un’organizzazione che vuole essere un appuntamento culturale importante e significativo dell’ambito musicale e multiculturale in Sardegna.

Il regista Alberto Gambato, inoltre, ha ripreso la manifestazione attraverso la realizzazione del cortometraggio “Identidade ninnìa” che ha come tematica l’arte del tramandare, con la partecipazione di Paolo Fresu e Paolo Angeli, rappresentanti di due grandi festival dell’isola (rispettivamente Time in Jazz e Isole Che Parlano), che rimandano alle tre entità culturali che si contraddistinguevano in età nuragica, come si evince dalla ricerca di Giovanni Lilliu (i Balari, gli Iolei e i Corsi), e alle quali il Pedras et Sonus guarda sempre con grande ammirazione.